"Una malattia che noi consideriamo qualcosa di completo in se stessa, può dopo tutto non essere che un sintomo di qualche sofferenza in campo spirituale (...). Il medico considera essenziale conoscere l'uomo prima di tentare di curarlo. Dovunque vi siano cuore e intelletto, queste parti dell'uomo coloriscono le malattie della sfera fisica con le loro caratteristiche."

 

RAPPORTO MENTE-CORPO E BENESSERE PSICO-FISICO

26.08.2011 08:37

E' un'esperienza abbastanza comune quella di identificare le emozioni provate in base alle sensazioni fisiche: basti pensare al "cuore in gola" o allo "stomaco chiuso" quando aspettiamo con ansia e timore un evento particolarmente atteso. Considerando questo esempio e immaginandone facilmente altri, come impallidire per la paura o arrossire per la vergogna, possiamo facilmente capire come il nostro corpo sia lo sfondo degli eventi psichici e quindi considerare del tutto logico il legame tra mente e corpo, e dunque l'unità psico-somatica dell'uomo, unità che implica una profonda ripercussione del benessere fisico sugli stati d'animo e, viceversa, una profonda influenza delle emozioni sul corpo e il suo benessere, tanto da richiedere che qualsiasi malattia fisica venga indagata non solo da un punto di vista medico e psicologico, ma anche considerando l'aspetto emotivo che l'accompagna.

La questione mente-corpo è stata affrontata fin dai tempi di Cartesio e nell'arco degli anni ha subito modificazioni ed evoluzioni, fino a giungere ai giorni nostri, in cui è stato appurato che i sistemi nervoso, endocrino e immunitario comunicano tra loro. Ciò significa, ancora una volta, che le emozioni e il corpo non sono entità separate, bensì interconnesse. Pensiamo a quei messaggeri chimici che operano in modo estremamente esteso sia nel cervello che nel sistema immunitario, e sono gli stessi messaggeri che ritroviamo nelle aree neurali che regolano le emozioni.

Felten, esperto in materia, partendo dall'osservazione che le emozioni hanno un impatto potente sul sistema nervoso autonomo, ha scoperto che le cellule immunitarie possono essere il bersaglio dei messaggi nervosi. Per contro, sembra che una condizione mentale serena determini un migliore andamento delle forme patologiche e una minore probabilità di ammalarsi. Ad esempio, Seligman (1990) ritiene che l'ottimismo possa influenzare la salute, mantenendo le difese immunitarie più attive, mentre Carver (1993) e Friedman (1993) ritengono che essere ottimisti dia dei vantaggi notevoli alle persone affette da tumore sia a livello diagnostico che a livello curativo, e ipotizzano che i fattori psicologici possano essere una delle variabili influenti nel processo invasivo della nascita del tumore. Inoltre, come sostiene Oliviero, avere uno spirito reattivo e combattivo di fronte ad una malattia aiuta poichè si mettono in atto dei comportamenti preventivi più adeguati e tempestivi. Secondo Goleman (1995) è possibile dimostrare scientificamente che curando lo stato emotivo degli individui insieme alla loro condizione fisica è possibile ritagliare un margine di efficacia in termini medici, sia a livello di prevenzione che di trattamento.

Considerando dunque l'uomo sempre nella sua interezza mente-corpo, come scrive Galimberti (1992), la medicina psicosomatica, in un'accezione ampia, rappresenta quella concezione che, oltrepassando il dualismo psico-fisico che separa il corpo dalla mente, guarda all'uomo come ad un tutto unitario dove la malattia si manifesta a livello organico come sintomo e a livello psicologico come disagio.

 

 

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