L'IMPORTANZA DEL SONNO

28.07.2011 15:02

Il riposo notturno ha, com'è noto, numerosi vantaggi nella nostra quotidianità: ci aiuta a recuperare le energie, ad affrontare la vita nelle migliori condizioni possibili, contribuisce in modo significativo alla salute. Nonostante ciò, i dati ci dicono che milioni di persone soffrono di carenza di sonno. Secondo la World Association of Sleep Medicine, i problemi di sonno interessano circa il 45% della popolazione mondiale.

Insonnia, apnea ostruttiva del sonno, sindrome delle gambe senza riposo e tante altre cause ancora hanno, di fatto, un impatto significativo sulla salute fisica, mentale ed emotiva, oltre a compromettere le prestazioni di lavoro, le relazioni personali e la vita di tutti i giorni. E' facile rendersi conto, soffermandoci a riflettere, che al giorno d'oggi un individuo è esposti ad una miriade di stimoli: negozi accessibili quasi 24 ore su 24, utilizzo della TV satellitare pressochè continua, navigazione in Internet illimitata, accesso ai servizi bancari senza limitazione temporale, uso continuo del cellulare e questi sono solo alcuni dei numerosi esempi che si potrebbe citare al riguardo. Tutto questo ha un impatto non indifferente non solo sulla nostra attività diurna, ma danneggia anche il ristoro notturno: i tradizionali confini tra l'attività e il sonno sono sempre più labili e cresce il numero di persone con problemi di salute causati dalla mancanza di sonno. 

Secondo la World Association of Sleep Medicine la persona ha bisogno di 7-8 ore di sonno per notte, considerando ovviamente le oscillazioni intraindividuali che caratterizzano ogni persona secondo le esigenze. Tuttavia, secondo le ricerche, una riduzione sensibile della qualità della vita e un aumento dei sintomi di depressione sono stati riscontrati sia nelle persone che dormivano meno di 6 ore che in quelle le cui ore di sonno erano superiori alle 9 (i bambini e gli adolescenti necessitano di 8-9 ore per notte, mentre per gli adulti ne bastano meno).

E' importante sapere che il sonno non è un processo passivo in cui il cervello è assente, bensì si tratta di un processo altamente attivo che coinvolge tutto il corpo, cervello compreso. Il cervello utilizza i neurotrasmettitori per scambiare le informazioni al suo interno e per verificare anche se si è svegli o se si sta dormendo. Nel tronco encefalico (che collega il cervello al midollo spinale) le cellule del cervello producono serotonina e noradrenalina che mantengono alcune parti del cervello attive quando siamo svegli, mentre altre cellule cerebrali inviano dei segnali di controllo per spegnere quelle che ci tengono svegli per procurarci la sonnolenza che poi ci farà addormentare. Mentre si dorme si passa attraverso diverse fasi del sonno, dalla luce al sonno e poi si ricomincia. Una delle tappe è la ben nota fase REM (rapid eye movement), che stimola le regioni cerebrali usate nell'apprendimento. I bambini e gli adolescenti passano molto più tempo rispetto agli adulti nella fase REM, che è legata anche alla maggior produzione di proteine.

Una sostanza chimica, l'adrenosina, che provoca sonnolenza, gradualmente si accumula nel sangue mentre siamo svegli e si decompone lentamente durante il sonno.

La mancanza di sonno ha una serie di conseguenze sul nostro organismo, tra cui anche l'insorgenza di diabete, malattie cardiovascolari, obesità, depressione e altre patologie croniche. La mancanza di sonno, inoltre, è responsabile di gravi incidenti stradali e seri incidenti sul lavoro, eventi che potrebbero essere eliminati o quantomeno limitati se ci fosse un adeguato riposo. In questo contesto hanno trovato ampio spazio anche lo stress e le tensioni della vita quotidiana e del lavoro, le varie responsabilità, le preoccupazioni finanziarie, i problemi relazionali, una malattia dsa affrontare, l'eventuale perdita di lavoro e tante altre problematiche che, comprensibilmente, "tolgono il sonno".

Alcune basilari indicazioni per cercare di dormire bene potrebbero essere le seguenti:

- rafforzare il ciclo sonno-veglia mantenendo una routine, quindi andando a letto e svegliandosi sempre alla stessa ora

- evitare di dormire per più di 20 minuti durante la giornata

- evitare il caffè in tarda serata

- evitare la TV nella camera da letta, che deve essere preferibilmente buia e confortevole al momento dell'addormentamento

Se tutto ciò non dovesse bastare, potrebbe risultare molto utile ed efficace cercare di capire, con l'aiuto di un professionista, quali potrebbero essere le cause che impediscono di dormire nel migliore dei modi, ed eventualmente pensare di ridurre lo stress con tecniche specifiche (es: Training Autogeno, rilassamento progressivo di Jacobson, rilassamento frazionato di Vogt, visualizzazioni...).

Ridurre lo stress, limitando i numerosi stimoli a cui ci troviamo quotidianamente di fronte, aiuta sicuramente a dormire meglio e, quindi, ad affrontare la giornata nel migliore dei modi, in tutti i suoi aspetti, esprimendo il massimo delle nostre potenzialità.

 

 

 

 

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